Nei giorni precedenti il fatidico 4 novembre 1966, continuò a piovere incessantemente tanto che i terreni erano al limite di tenuta ed i torrenti erano gonfi d'acqua. Il 3 iniziò a nevicare ma il 4 novembre la temperatura subì un brusco rialzo e l' acqua scese sempre più violenta. Nelle prime ore del pomeriggio un piccolo torrente "il Vaionel" pieno d'acqua uscì dagli argini e riempì di materiale tutta la zona circostante, mentre la Gosalda nonostante la grande quantità di pioggia caduta era diventata un piccolo rigagnolo di acqua nera.  Don Raffaele Buttol, allora parroco di Gosaldo, intuì immediatamente che a monte una frana aveva formato una diga tale da ostruire il regolare flusso di acqua. Diede l'allarme appena in tempo e subito diverse ondate di acqua con sassi, terra e alberi irruppe sul Don travolgendo tutto quello che incontrava.

 

I pian, l' unica zona pianeggiante di Gosaldo assorbirono in parte la violenza dell'acqua.

Fortunatamente non si ebbero vittime.

 

 Come si presentava Gosaldo dall'elicottero nei giorni immediatamente successivi ai soccorritori

Detriti sulla strada statale.
Materiale contro la chiesa
La piazza invasa dai detriti
La vita riprende
 
 
 
L'interno della chiesa

 
L'Albergo alle Alpi gravemente lesionato.
 

Le case dell' Isolabella lesionate

 
 
 

Subito i Gosaldini si ripresero dallo choc e, con l'aiuto di enti e privati da ogni parte dell' Italia e dall'estero, si cominciò a pulire, svuotare le case dai detriti, abbattere i muri pericolanti, costruire i ponti e riattivare le strade.

 

Nel 1966 Gosaldo contava circa 2200 abitanti, oggi dopo quarant'anni ne conta 800. Il calo è dovuto oltre ai naturali decessi ed alla diminuzione delle nascite, anche per l'esodo verso Sedico e verso altre destinazioni degli  abitanti di California e delle frazioni vicine. 

 

Le zone di montagna furono spesso teatro di spaventose alluvioni. Gosaldo fu danneggiato da una disastrosa alluvione nel 1747. La "Gazzetta di Belluno" (anno 1882) riporta notizie dell'alluvione che colpì la provincia in quell' anno. Si legge che dal primo settembre al 6 novembre 1882 piovve ininterrottamente in tutto il Veneto con danni terribili ai terreni, alle coltivazioni, alla viabilità, ai fabbricati, ai boschi; i documenti ufficiali parlano di 351 vittime umane. La catastrofe, le cui cause ed effetti sembrano identiche a quelle dell'alluvione del 1966 (scirocco, piogge torrentizie, vento impetuoso) nell' Agordino provocò danni ovunque.

A Gosaldo il corso del torrente Gosalda che attraversava il centro del paese venne deviato nel letto dove scorre attualmente. I faggi di Col di Piagher e Camp vennero trasportati in fondo ai "Pian del Don" (furono tagliati dopo il 1970). In località Fusine, dove sorgeva la più antica casa di Gosaldo, costruita nel 1700, la famiglia scappò per l' infuriare dell'acqua ma non ci furono morti. Nella valle profonda (California) rimase una grande distesa di ghiaia sulla quale spuntarono cespugli di rovi e gattici. In località i "Pian" lungo le rive del torrente Val della Cristina (Vaionel)  venne portata un' immensa quantità di ghiaia, sassi e alberi sradicati.

A California l' antica osteria lungo la strada fu distrutta (vedi sezione CALIFORNIA).......................

(rif. "Dissesti Idrogeologici ed eventi calamitosi nell'Agordino dal 1000 al 1966" - a cura di Maria Del Din Dall' Armi)