Le foto sono state scelte

 dall' archivio di Bepi Selle. 

La "salera" è una canalina di legno (di forma uguale ad una grondaia) utilizzata per portare l'acqua per un breve tratto dalla sorgente alla fontana o all' abbeveratoio.  Dopo aver scelto un albero dritto ed abbastanza alto lo si taglia e con l' accetta lo si modella, lo si scava, lo si arrotonda a piccoli colpi fino ad avere una salera.

Gli abitanti di Selle, piccolo paese vicino a Tiser, sono chiamati oltre che "saleroi" (per la loro abilità nel costruire le salere) anche "magna mus". Si racconta infatti che nel 1915, durante la prima guerra, dei soldati italiani dovevano prendere posizione sul confine sotto Sagron passando per il Mis. Non c'era ancora la strada ed nel punto dove la valle si restringe il sentiero era molto pericoloso. Un mulo cadde e si sfracellò nelle acque gelide del torrente. Il punto era molto pericoloso ed i soldati neanche tentarono il ricupero. La notizia si sparse in tutta la vallata ed un gruppo di coraggiosi (la fame era tanta) di Selle ricuperarono il mulo e lo portarono al villaggio dove fu mangiato. 

La festa della "salera" è nata nel 1924 da un' idea geniale e per iniziativa degli abitanti della zona di SELLE.

Il 16 agosto, giorno di S. Rocco, tutti gli abitanti di Selle con canti e musica, con alla testa un bel somarello che trascina una salera tutta decorata, arrivano in corteo nella piazza di Tiser e qui invece di acqua scenderà il vino, per la gioia di tutti i presenti.

Tutti sono invitati e chi mi legge si ricordi:

 il 16 agosto a Tiser - festa della salera. 

 

da "Le campane di Tiser" del 1949  la cronaca della festa di quell'anno

(25.mo anniversario)..

......La nuova "SALERA", decorata artisticamente fu accompagnata ancora dai paesani fra canti e suoni, e coll’ aiuto di un altro somarello, giunta in piazza, fu collocata al suo posto d’onore, in vista di tutta la folla che gremiva il centro del paese; e dopo il discorso di circostanza tenuto dal ben noto nostro poeta Anselmo Selle, improvvisamente del vino speciale cominciò a scendere lungo quel legno fortunato a disposizione di quanti poterono avere in mano un bicchiere per attingere e dissetarsi, essendo una giornata piena di sole e sole d’agosto.......

La còsta da Selle

che conoscete voi tutti

parché la è rica de piante

ma scarsa de frutti.

Ultima terra par pomèr e perère

e bellissime piante par costruì le salère

e con braccia robuste e cervelli d’ingegno

abbiamo scavato questo pezzo di legno;

che resterà perenne fra le cose pì belle

di emblema pì caro alla zente da Selle.

Questo è un simbolo che ci hanno lasciato

i nostri antichi del tempo passato

dicendoci: amatevi nel vostro cammino

e dalla "salèra" bevetevi il vino;

che vigore vi dà e vi mette allegria

e vi insegna la via del dolce gioir.

La vita gioconda la porta fortuna

sia el sol o la luna, l’è bel a trincà.

 ANSELMO SELLE - 1949

 

16 agosto 1974

 50.mo anniversario della salera

 

16 agosto 1984

60.mo anniversario

 

16 agosto 1984

La rituale foto al Col Martin. prima di iniziare il corteo verso Tiser.

 
 
 
 

1997 - In marcia verso Tiser

 

1997 - Nella piazza di Tiser ballo della Balsanese.

 

Da "Le Campane di Tiser" dic. 1997.  Nella festa di S. Rocco è stata organizzata , secondo la tradizione, "La festa della salèra"  che ha visto una moltitudine di gente partire dal villaggio di Selle, con in testa, non già il solito asinello, bensì tre questa volta, che avevano lo scopo di trascinare il carro che portava la famosa salèra.

Fra canti e suoni di fisarmonica la numerosa squadra è giunta fino in piazza a Tiser, dove tutti i presenti hanno potuto gustare il vino speciale che scendeva appunto da quella simpatica "grondaia" che in quel giorno è stata oggetto di tanta allegria.  In occasione del 73.mo anniversario Anselmo Selle ha composta la "Canzone al Somarello".

 

CANZONE AL SOMARELLO

 

Trotta trotta o somarello

trotta lesto per la via

che la salera in compagnia

vuol far festa oggi con te.

 

Noi da Selle "magna mus"

tutti ci vogliono chiamare

ma tu stai buono e non ragliare

e ti faremo il nostro re.

 

Ti taglieremo un po' le orecchie

e ti faremo un bel cappello

ma sul tuo dorso o somarello

la salera dovrai portà.

 

E della foglia del frutteto

tu ne avrai in abbondanza

e non più acqua nella pancia,

ma tu bevrai del nostro vino.

 

Però ricordati amico caro

di non far l'impertinente,

perchè noi siam di quella gente

che ne pias magnasse i mus.

Anselmo Selle