|
Così G.Fontanive
ricorda, su "L'Amico del Popolo" del 27 aprile 1996, il terribile
evento. |
Dalla misera osteria "Alla
California". di antica memoria, la confluenza Mis-Gosalda vede
nascere nel dopoguerra un paese attivo,
dinamico, in uno sforzo a cui hanno partecipato cinque generazioni
di valligiani.
Il merito va soprattutto ad
alcuni imprenditori locali tra cui si deve mettere nel giusto
risalto la famiglia Bissoli.
Gran parte del paese era infatti
cresciuto attorno a quell' edificio originario, rimesso a nuovo dopo
l'incendio nazista dell'aprile 1944, in linea con quell' Italia del
miracolo economico del decennio 1955-1965.
|
A completamento della propria
autonomia, California nel 1960 si scinde dalla chiesa madre di
Gosaldo retta da Don Raffaele Buttol, dandosi un proprio parroco:
Don Giovanni Marcon.
Il culmine
della maturità sociale si verifica con la toccante cerimonia che
vede lo sposalizio delle sorelle Alma e Rosa Bressan con Silvano e
Angelo Rosson: il doppio matrimonio è celebrato nella chiesetta di
California l'8 ottobre 1966, pochi giorni prima del disastro.
Una grande
festa, la gioia di un paese, mentre dietro l'angolo si nasconde
l’ignoto.
Se per nascere California del
Mis ha bisogno di 100 anni, per scomparire ci vuole molto meno: un attimo.
Il tempo di un'ondata
di piena per costruirsi e percorrere poche migliaia di metri: in
quel pomeriggio di 30 anni fa, nel 1966, il torrente Gosalda
riprende lo spazio contesogli dagli uomini. Invero le avvisaglie di
questa tragedia non erano mancate: nell'autunno precedente intense
precipitazioni avevano danneggiato l' abitato, asportando parte di
alcuni manufatti; in quel 1965 Gosaldo piange anche una vittima,
travolta non nell'imbuto di California, bensì presso S. Andrea.
Si può dire che in quella
occasione i torrenti avessero eseguito una sorta di "test generale",
mettendo alla prova le difese dell’uomo: e la risposta era stata
sostanzialmente univoca. Difficile non rendersene conto, non saper
interpretarne alcuni determinanti indizi.
Alle 15 del 4 novembre 1966,
nel breve volgere di alcune decine di minuti, l’acqua che scende
dalla Croda Granda fa scempio di tutto ciò che ingombra il cammino.
|
 |
Don Giovanni
Marcon in quella che fu la chiesetta parrocchiale di California, durante
un matrimonio. Don Giovanni è stato il primo e l'ultimo parroco di
California.... Don Giovanni Marcon, era nato a Gosaldo il 24
giugno 1926 ed è deceduto all'ospedale di Oderzo il 22 febbraio 1993.
(foto da "Ai piè della Croda Grande" lug. 1993)
|
|
|
|
Travolti
gli argini ed esondato l'alveo con incredibili volumi di
materiale ghiaioso, tutto poi risulta più facile nell'opera di
distruzione a cui si unisce anche il grande Mis. Gli abitanti,
sgomenti, fuggono lontano dalle acque, verso le case alte sui
versanti, le stesse che i loro progenitori avevano lasciato decenni
addietro per trovare più facile vita sul fondovalle. |
|
 |
Fotografie da
"Ai piè della
Croda Grande" lug. 1993
e dic.
1966. |
 |
|
|
Nelle antiche frazioni non si
corre il pericolo di venire travolti da una piena crudele ed è di
lassù che alle prime luci della livida alba del 5 novembre appare la
desolazione.
Dov'era California del Mis giace
una distesa di ghiaie bianche, percorse dalle ultime ondate
ritardatarie che serpeggiano tra i ruderi di quelle che erano state
abitazioni, botteghe, officine.
È la fine.
Come per Vallalta anche
California ha chiuso il suo ciclo d'esistenza, quasi in una simbiosi
che ha legato nel bene e nel male due entità scaturite dal nulla.
Nata sull'entusiasmo di favolose
scoperte, California del Mis, inesorabilmente, negli anni seguenti
perde la coesione sociale che l’ aveva fatta crescere e perfino gli
abitanti delle borgate rimaste integre non hanno il coraggio di
restare. Là dove le acque del Mis e della Gosalda si uniscono, non è più terra da dissodare:
qualsiasi altro luogo potrà dare di più chiedendo molto meno.
Il fondovalle, nuovamente e
ripetutamente toccato dalla veemenza delle acque in anni a noi
vicini, oggi è nel più completo abbandono e anche l'ultima frazione
che si era mantenuta viva sembra abbia definitivamente rotto il
contatto con il resto del mondo.
Ormai quasi più nessuno si
preoccupa di quell' oscura frazione di Pattine: un pugno di vecchie
case non più stabilmente abitate e con il destino segnato.
|
|
Di fronte, rigogliosi ontani
nascondono gli ultimi ruderi di quello che fu un paese: il paesaggio
ha ripreso l'aspetto originario di 150 anni or sono, quando solo
qualche raro passante si avventurava lungo il greto del torrente
Mis. |
|
|