Il pioniere del turismo a
Forcella Aurine fu Giuseppe Bedont, figlio di Pietro e nipote di
Florindo, e ancor oggi conosciuto come "il Badiòt". Egli
costruì l'albergo nel 1921.
Doveva essere uomo molto
dinamico e intraprendente. Aveva licenza per cave di ghiaia (La Cava sopra
S. Andrea). Era agricoltore, albergatore, trasportatore, commerciante di
legname. Teneva una stalla modello. Prima aveva i cavalli e poi il camion:
il glorioso 18P con gomme piene. Era il primo della zona insieme a
Buzzatti e anche la patente automobilistica, ottenuta a Milano, era a quanto
pare la prima in provincia.
Il primo turismo a Forcella
Aurine non era l'odierno turismo di massa, ma quello si può dire dell'alta
società. Lo si nota dalle auto d'epoca nella foto.
Gli ospiti provenivano da varie
città venete e lombarde.
C'era il tennis, il gioco delle
bocce illuminato (a quel tempo!). L'albergo aveva il cambio di valuta,
l'ufficio postale. C'era la "balèra" che si vede in primo piano nella
foto. Aveva un'orchestrina locale, «i sonador de Tiser», con
fisarmoniche, chitarra, clarinetto, mandolino...(1)
Era frequentata da giovani dei
paesi circostanti. Dicono non sia mancato qualche piccolo tafferuglio da
far-west, o per gelosia o più spesso per i fumi della bevanda.
Solitamente facevano buona
guardia i carabinieri che salivano da Agordo a piedi, o al massimo in bici.
Come è ben comprensibile, all’iniziativa era molto contrario il parroco Don
Mosè il quale, scrupoloso e dati i tempi severo, aveva anche negato la
benedizione della casa. La balèra però ebbe vita breve, perché fu
trasformata in depandance, garage e dormitorio per il personale.