Subito dopo il ponte sulla Val dei Molin, andando verso Sarasin, vicino alla casa Bondi si trova questo vecchio capitello in muratura, dipinto sia nell’ interno che all’esterno. Il tetto, anticamente di legno, dopo il 1966 è stato rifatto in cemento. In alto si legge la seguente frase:

 

FATTO  L' ANNO 1731

RISTAURATO DAI CUGINI PELLEGRINI

FU DOMENICO E FU GIOVANNI

L’ 1902

 
Alcuni sostengono che il capitello sia stato costruito come ringraziamento,  dopo una violenta alluvione del torrente Gosalda. Queste zone subirono nei secoli diverse spaventose alluvioni. Oltre all’ultima del 1966, si trova traccia di una grande alluvione del 1747 e di quella del 1882, di cui fu anche testimone Don Mosè Selle.
   

Arrivati ai Bezzoi, dopo una bella passeggiata, ristorati dall’ acqua fresca che zampilla dalla caratteristica fontanella, sostate davanti al capitello, ben tenuto e curato.

Ai piedi del Crocefisso la scritta "ALDO BONDI 1950".

Il tetto ed il piccolo campanile sono ricoperti in rame, quello avanzato per il tetto della chiesa di Gosaldo. Il lavoro di rifacimento è stato eseguito nel 1992 dai fratelli Renato e Vincenzo Chenet   "con arte e competenza" , come scritto sul bollettino dell’epoca.

   

Sulla strada, in mezzo al bosco,  per andare verso la ex-scuola dei Coda, si trova questo capitello tutto in cemento.

Non si hanno notizie sulla data di costruzione o di ristrutturazione.

   

Capitello ricavato da una grossa radice da Barba Nini (Masoch Marino), fuori dagli schemi tradizionali di costruzione, ma che sa comunicare ed ispirare un grande senso di religiosità. 

   

Il piccolo capitello di Domadore con S. Antonio, in mezzo ai pini, lungo la strada per Cavallera, ristrutturato. Sopra una targa in metallo con la scritta:

 IN  RICORDO

MASOCH FAUSTINO

n. 31/12/1904  + 28/7/1992

   

Un centinaio di metri dopo la casa Ciet a Foch, sul sentiero che va a Domadore, in un incavo di un grosso masso erratico, alcuni anni orsono le figlie di Ciet Attilio hanno posto la statua della Madonna di Lourdes.

   

In Via Pongan 5, ai Pongan, incassata nella casa di Marcon Giuseppe si può vedere questa statua di Cristo in legno,  molto antica. La provenienza e l’autore sono ignoti.

Si ipotizza che la statua facesse parte di un “Compianto”  - gruppo di statue lignee che rappresentavano la Deposizione di Cristo. Da compianto = dolore collettivo.