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Quasi nessuno, oggi, a
Gosaldo, ricorda la povertà dei cibi, il cui uso era regolato dal
ritmo delle stagioni. Prima degli anni '50 la donna non aveva molto
tempo da dedicare alla cucina: la terra era avara e per avere
qualche frutto costava molte ore di lavoro. Compito della donna
prima dell'alba, era anche rigovernare le bestie, pulire la stalla.
Piatto principe era quindi la polenta, fatta cuocere sul
camino e poi sulla "fornela" la stufa economica a legna. La
polenta è diventata l'emblema alimentare di buona parte del Nord ed
a Gosaldo (e provincia) la troviamo nella sua versione più rustica,
dura, ben cotta, da tagliare col filo, con la farina macinata grossa
dal mulino di Marcon Maria dei Spagnoi
Polenta
Ingredienti:
per 4 persone, 4 etti di farina gialla, 1,5 litri di acqua ed un
cucchiaio di sale. Preparazione: Appena l'acqua comincia a
bollire, versare a pioggia la farina, mescolando con l'apposito
bastone di legno, per almeno un'ora. Ora la farina in vendita è
molto fine e quindi più facile a cuocerla. |
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Foi-fritt (chiacchere)
Ingredienti :
Kg 0,500 di farina, 1 uovo intero e due tuorli, g.150 di burro, 3
cucchiai di zucchero, 1 bicchierino di grappa, un cucchiaio di
lievito in polvere e un pizzico si sale.
Preparazione:
Con la farina fare fontana, aggiungere tutti gli ingredienti e
lavorare la pasta per almeno dieci minuti. Tirare una sfoglia
sottilissima e con il coltello ritagliare dei rombi di dieci
centimetri per cinque. In una padella larga scaldare dello strutto o
olio di semi. Friggere i foi "fogli" un po' per volta, farli scolare
bene su carta. disporli su un piatto largo e cospargerli con
zucchero a velo.
E' sempre stato il
classico dolce di carnevale. |
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Qui
di seguito alcune ricette di piatti "de 'na olta", che si possono
oggi gustare in occasione di feste sotto il tendone, raccolte e
trascritte dal prof. Ivo Ren e pubblicate su "Le campane di Tiser",
pasqua 2000. |
Ricetta di
base del "tocà de bóia"
Ingredienti: capùs gàrbi (crauti)
o cavolo cappuccio tagliato in modo grossolano, cipolla, burro
fresco o còt, farina gialla di sork(mais), barsola
(salsiccia), sale, pepe e acqua.
Preparazione:
-tagliare finemente la cipolla, farne il
soffritto nel burro, aggiungere i capùs gàrbi, sale, pepe e un po’
d’acqua;
-rimestando di tanto in tanto, far cuocere
per un’ora abbondante a fuoco lento, senza togliere il coperchio
dalla padella, perché si formi l’acqua;
-tagliare la salsiccia a pezzi grossolani,
farla friggere lentamente nel burro;
-(a parte) quando l’acqua salata bolle nel
paiolo, stemperarvi della farina gialla (come si fa per la polenta),
ma quando l’impasto è ancora boia (leggermente addensato), togliere
due mestoli di boia e aggiungerla ai crauti e alla salsiccia;
-rimestando di tanto in tanto, cucinare a
fuoco lento senza togliere il coperchio, finché anche la polenta non
sarà pronta.
Ricetta di
base della "dùfa"
Ingredienti: farina gialla di sork,
latte, acqua e sale.
Preparazione:
-quando l’acqua salata bolle nel paiolo,
stemperarvi la farina (badando bene a che non faccia grumi), fino ad
ottenere la bóia;
-non usare altra farina, ma rimestare
continuamente per 10 minuti;
-versare la quantità di bóia
desiderata in un piatto fondo e aggiungere latte freddo a piacere.
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Ricetta di
base della "sópa"
Ingredienti: pane raffermo, burro,
formaggio stagionato o ricotta affumicata, acqua e sale.
Preparazione:
-portare l’acqua ad ebollizione, aggiungere
sale e burro per ottenere il brodo;
-sistemare il pane tagliato a cubetti o a
pezzetti grossolani in un piatto fondo e versarvi del brodo
bollente;
-cospargere con abbondante formaggio o
ricotta (grattugiati) o botìro desfrìt (burro fuso fino a
farlo indorare).
Ricetta di
base per i "capùs sofegài"
Ingredienti: cavolo cappuccio, aglio,
cipolla, burro, aceto di àgra (un tipo di aceto ottenuto con
la fermentazione del siero del latte) o aceto di vino, acqua, sale e
pepe.
Preparazione:
-tagliare finemente e rosolare la cipolla nel
burro, con uno spicchio di aglio schiacciato;
-aggiungere il cavolo tagliato in modo
grossolano, un po’ d’acqua, sale e pepe, coprendo la padella con un
coperchio;
-cucinare a fuoco lento, rimestando di tanto
in tanto;
-a mezza cottura (dopo circa mezz’ora),
aggiungere un cucchiaio di àgra per insaporire e cucinare a
fuoco lento quanto basta per la cottura.
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Ricetta di
base per la "frìtola"
Questa ricetta era ritenuta un’autentica
leccornia, consigliata anche contro il mal di schiena e alle
partorienti perché "si tirassero su".
Ingredienti: insieme di erbe profumate,
gustose e salutari: pugnói (mentuccia selvatica, camomilla,
solo fiori), carièk (cumino) e èrba strìga, uova,
latte, strutto, farina bianca, cognac o grappa.
Preparazione:
-se le erbe sono fresche, tagliarle
finemente, se essiccate, usarne un pizzico per ogni tipo (un po’
meno di camomilla);
-sbattere le uova (2 o 3), amalgamare bene
con le erbe, farina bianca, zucchero, un po’ di latte e un
bicchierino doi cognac;
-facendo friggere l’impasto nello strutto, si
otterrà una specie di frittata, da cospargere con lo zucchero.
Ricetta di
base per i Papazói
Ingredienti: farina bianca, latte, acqua,
sale e pepe.
Preparazione:
-preparare un impasto con farina bianca,
acqua, sale e pepe;
-versare lentamente il latte bollente
nell’impasto, sbattendo energicamente per circa 10 minuti;
-il risultato finale è una specie di semolino
con parecchi grumi al suo interno.
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Ricetta di
base per la "péta"
Ingredienti: farina gialla di sork,
latte, zucchero, uova.
Preparazione:
-sbattere bene le uova (3 o 4) con lo
zucchero;
-amalgamare con latte e farina;
-cuocere in forno a 180°-200° per circa 45/50
minuti;
-cospargere di zucchero e servire. |
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